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BIOGRAFIA | Nata a Torino nel 1982, metà piemontese e metà siciliana. Appassionata fin da bambina di fotografia. Grazie al caso che mi porta nel 2003 a ricoprire un piccolo ruolo nelle Valigie di Tulse Luper II di Peter Greenaway, mi innamoro dell’aria e del silenzio respirati sul set. Studio diversi metodi di recitazione, dall’actor studio, alla biomeccanica teatrale e al doppiaggio per trovare il mio maestro in Mamadou Dioume, attore di Peter Brook. Affianco il percorso formativo a quello attoriale partecipando a diversi film e cortometraggi. Comprendo che il lavoro dell’attore può rappresentare una strada di ricerca e miglioramento della propria persona, ma sento la necessità di andare oltre; così presto inizio a interessarmi all’intero funzionamento della macchina cinematografica, affiancando la carriera da attrice a quella di fotografa ed assistente alla regia. Nel 2010 mi laureo in Sociologia con la tesi “Donne alla macchina da presa. Uno sguardo di genere sulla regia”, primo passo grazie al quale nel 2014 firmo la mia opera prima Registe, dialogando su una lametta, film-documentario sulla pioniera del cinema Elvira Notari, interpretata da Maria De Medeiros, e sul cinema firmato al femminile.
Nei tanti set che ho la fortuna di abbracciare recito a fianco di grandi del cinema avendo il privilegio di emozionarmi con il Premio Oscar F Murray Abraham, ridere dell’estro di Geraldine Chaplin, osservare l’animo delicato di Rutger Hauer o quello di William Baldwin, imparare da Franco Nero o Christopher Lambert, ammirare l’impeccabilità di Maria de Medeiros e il magnetismo di Kevin Spacey o strabiliarmi nel vedere, tra un ciak e l’altro di una scena d’azione, Kabir Bedi in meditazione.
Tanti artisti che hanno trasformato la loro vita nella loro opera d’arte. 
Nel 2022 firmo la mia prima regia di fiction realizzando Beata Beatrix, cortometraggio tra arte pittorica e cinema in cui interpreto Elizabeth Siddal, musa ispiratrice di Dante Gabriel Rossetti, esponente della Confraternita dei Preraffaelliti.

BIOGRAPHY | Born in 1982, I study different methods of acting: actors-studio, theatrical biomechanics, dubbing, finding my master in Mamadou Dioume (Peter Brook’s actor). I support the training to participation in several movie and short films: The Tulse Luper Suitcases II by Peter Greenaway, Vincere by Marco Bellocchio (2009), Rasputin by Louis Nero (2010), The Mistery of Dante by Louis Nero (2014), The Broken Key by Louis Nero (2017), L’uomo che disegnò Dio by Franco Nero (2021) and many theatrical play, among La Tempesta di Shakespeare by Mamadou Dioume (2014). I understand that the actor’s work should be an avenue of Research, a wake up of consciousness. In 2013 I signed Women directors, talking on a blade, documentary-film about the pioneer Elvira Notari, played by Maria De Medeiros, and about the cinema signed by women (with the major Italian women directors: Lina Wertmüller, Cecilia Mangini Francesca Archibugi, Francesca Comencini, Wilma Labate, Cinzia Th Torrini, Giada Colagrande and film critic Gian Luigi Rondi.)
In the many sets that I am lucky to embrace, I play alongside big actors and I have the privilege of being thrilled with Oscar F Murray Abraham, laughing at the inspiration of Geraldine Chaplin, observing the delicate soul of Rutger Hauer or that of William Baldwin, learn from Franco Nero or Christopher Lambert, admire the impeccability of Maria de Medeiros and the magnetism of Kevin Spacey or marvel seeing Kabir Bedi meditating between takes in an action scene. Many artists who have transformed their lives into their piece of art.
In 2023 I signed my first fiction direction: Beata Beatrix, a short movie between pictorial art and cinema in which I play Elizabeth Siddal, inspiring muse of Dante Gabriel Rossetti, exponent of the Pre-Raphaelite Brotherhood.

…CHE POTREBBE ANCHE ESSERE:
Nasco tra Piemonte e Sicilia, nella paradossale ed utopica ricerca d’equilibrio.
Vengo immortalata in centinaia di foto, tra l’odore di libri, quadri e biscotti alla nocciola. Assisto stupita al duello della manifestazione. Ascolto voci troppo alte, mi sento schiacciata da fiamme divampanti che i miei occhi provano invano a spegnere con la loro acqua apparentemente infinita. Respiro il profumo d’erba tagliata ascoltando il canto dei grilli ed osservando le ombre delle persiane che giocano con il bianco muro al mio fianco. Mi diverto a comandare organizzando laute feste per le amichette con annessi giochi e regali a volte più grandi di quelli ricevuti.
Arriva l’adolescenza e cambia qualcosa, come se dovessi allontanarmi dal mio mondo magico. Mi crolla il balcone sotto i piedi… Ma poi, io, ora trio, mi diverto a sentirmi una cosa sola ballando, ballando e ballando.
Incontro luminosi Upaguri e, con stupore e lentissima comprensione, capisco che mi stanno indicando quell’inafferrabile mondo straordinario che inconsapevolmente mi ha fatto tanta compagnia durante la mia infanzia. Realizzo, per la prima volta, di nuovo su di un balcone, che ciò a cui pensavo era già stato pensato da tanti, tantissimi…
Alla domanda cosa vuoi fare da grande rispondo “Essere felice” e ancora oggi condivido a pieno quella risposta.
Sacrifico a malincuore alcuni dei miei Upaguri, ne scelgo con entusiasmo altri… forse quelli più complicati. Perché le cose più difficili si rivelano le più belle e solo lottando con chi è più forte di te puoi crescere sul serio.
Sogno, ricerco e finalmente vedo tradizioni lontane, piene di Meraviglia e difficoltà. Sento i Brividi nel mio cranio frontale.
Attraverso l’Arte, lavoro e Lavoro per mantener vivo quel fuoco che mi permette di cadere, soffrire e rialzarmi per arrivare a rispondere sempre più a fondo a quelle intime domande che solo cuore, mente e corpo possono mostrare. Per mantenere vivo il coraggio di andare sempre più a fondo nel viaggio verso la Meraviglia…
Raggiunta la maggiore età con il compagno di avventura di una vita, ad un dolcissimo “sei sicura?”, inizio nel potente Kenya una delle avventure più straordinarie: la maternità di un’anima che appare antica, pura, luminosa, saggia. Un big bang che non finirò mai di benedire…
Ora rileggo il significato del nome DIANA: “splendente, luminosa”… è meglio lavorarci per onorare coloro che sostengono che nulla capiti per caso. 🙂